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lunedì 28 febbraio 2011

BUON COMPLEANNO LUCY


Oggi, 1 marzo, celebriamo il 44° anniversario della registrazione discografica di “Lucy on the sky with diamonds” dei Beatles. (1)

Può capitare ad ognuno, talvolta, di passare attraverso lo specchio e accedere ad un altro mondo parallelo, cioè ad una diversa percezione del mondo. Come per Alice nel Paese delle Meraviglie. C’è una canzone costruita su questa suggestione, che sviluppa una melodia semplice e strana, “Lucy on the sky with diamonds” dei Beatles (2). Molto adeguato anche il video ufficiale (dal film Yellow Submarine), facilmente reperibile in web.
Il tutto ci riporta al cambio percettivo possibile, in cui la straordinarietà può manifestarsi: se i nostri dati sensoriali si organizzano in modo alternativo, allora il mondo ordinario è davvero fuori dall’ordinario.
La canzone in oggetto venne naturalmente associata all’LSD, come persino le parole del titolo sembrano indicare (Lucy Sky Diamonds). Non è così, invece, poiché il suo autore ha chiarito che essa trasse ispirazione da un disegno che suo figlio fece all’asilo (3). La qualcosa ci riconduce, pertanto, alla percezione del bambino (in qualche modo legata -nel sentire dell’epoca- all’LSD, come pure al libro di Carroll e che ha trovato parole e musica nella sensibilità visionaria di John Lennon).
È inoltre vicina, una tale esperienza percettiva, (e non è poco) al sentire fondamentale della razza umana, che per decine di millenni ha pur vissuto, non dimentichiamolo, in questo genere di percezione stupita di sé e del mondo.
La canzone è del 1967, e nel 1974 fu rilanciata da Elton John, proprio nell’anno che videro la luce le ossa più antiche di un ominide. Erano i resti di una donna che, senz’altra ragione apparente che la concomitanza temporale con la rinnovata diffusione della canzone di Beatles, fu chiamata “Lucy” (4). Il più antico progenitore dell’uomo rimane, pertanto, indissolubilmente legato – tramite il suo nome improbabile- all’esperienza fondamentale della nostra stirpe, che mai perfettamente coincide con quella sensoriale condivisa e, d’altra parte, non ancora è cosciente dell’Unità divina, trovandosi fondamentalmente in questo stato intermedio, come di sogno o di bardo, in cui attraverso la sensorialità comune può scorgere il riflesso della magnificenza della manifestazione.
Dopo lo scioglimento dei Beatles, nel 1974 Lennon partecipò ad un duetto con Elton Jhon, durante un’esibizione al Madison Square Garden. Disse: “…abbiamo pensato ad una canzone per finire ed andarcene…”, ed in ultimo cantarono “Lucy on the sky with diamonds”. Beh, se voleva davvero uscire di scena in quel modo, ci riuscì perfettamente: fu in effetti l’ultima canzone che Lennon cantò in un concerto.

(1) “Lucy in the Sky with Diamonds” è stata registrata dai Beatles il 1 marzo 1967 e fa parte del loro ottavo album, Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band. Scritta da John Lennon, ma accreditata alla coppia Lennon/McCartney. Durata 3,28. Uscita in UK, Italia e USA 1.6.1967. La voce solista è di Lennon, i cori McCartney ed Harrison.
(2) Picture yourself in a boat on a river, / With tangerine trees and marmalade skies. / Somebody calls you, you answer quite slowly, / A girl with kaleidoscope eyes.
Cellophane flowers of yellow and green, / Towering over your head. / Look for the girl with the sun in her eyes, / And she's gone. // Lucy in the sky with diamonds, / Lucy in the sky with diamonds, / Lucy in the sky with diamonds, // Ah... Ah... // Follow her down to a bridge by a fountain, / Where rocking horse people eat marshmallow pies. / Everyone smiles as you drift past the flowers, / That grow so incredibly high. / Newspaper taxis appear on the shore, / Waiting to take you away. / Climb in the back with your head in the clouds, / And you're gone. // Picture yourself on a train in a station, / With plasticine porters with looking glass ties. / Suddenly someone is there at the turnstile, / The girl with kaleidoscope eyes.
Immaginati in una barca su un fiume / Con degli alberi di mandarino e cieli di marmellata / Qualcuno ti chiama, tu rispondi abbastanza lentamente / Una ragazza con gli occhi di caleidoscopio. // Fiori di cellofan di giallo e verde / Sovrastano la tua testa. / Cerca la ragazza con il sole negli occhi / Ed è andata. // Lucy nel cielo con i diamanti (diamanti). / Lucy nel cielo con i diamanti (diamanti).  / Lucy nel cielo con i diamanti (diamanti). / Ah…ah… // Seguila laggiù ad un ponte accanto ad una fontana. / Dove persone come cavalli a dondolo mangiano torte di marshmallow  / Ognuno sorride mentre si apre un varco tra i fiori / Che crescono incredibilmente alti. / Un taxi fatto di giornali appare sulla spiaggia / Aspetta per portarti via. / Tu ci sali con la testa tra le nuvole. / E parti. // Immaginati su un treno in una stazione / Con facchini di plastilina e cravatte che sembrano di vetro / Improvvisamente ecco qualcuno al cancelletto girevole / La ragazza con gli occhi di caleidoscopio.
(3) Lennon affermò che l'ispirazione del titolo gli venne da un disegno di suo figlio Julian, in cui si vede una compagna di classe che passeggia in un cielo pieno di diamanti. La ragazza era Lucy O'Donnell.
 (4) Il 30 novembre 1974 (secondo un’altra versione, il 24 Dicembre), nella valle di Afar, in Etiopia, i paleontologi statunitensi Donald Johanson e Tom Gray rinvennero i resti di un esemplare di femmina adulta di Australopithecus afarensis. Questa venne chiamata Lucy in onore di una canzone dei Beatles che veniva trasmessa alla radio durante gli scavi. L'importanza del ritrovamento fu eccezionale nel mondo della paleoantropologia: le ossa rappresentavano il 40% dell’intero scheletro, cosicché si potè stabilire che quell'essere camminava su due gambe, proprio come noi. Non era affatto una scimmia, ma una minuscola femmina umana, alta poco più di un metro, di circa vent'anni e persino con qualche segno di artrosi. Johanson sostiene che Lucy è il capostipite dell'uomo, cioè l'inizio dell'albero genealogico umano, mentre altri affermano che Lucy e altri ominidi a lei simili non sono altro che «cugini», discendenti tutti da un antenato comune risalente a un passato più remoto di 6 o 7 milioni d'anni fa. Tuttavia, questo antenato non è mai stato trovato, mentre lo scheletro della piccola Lucy è lì che ci guarda con i suoi 3 milioni di anni. Quella piccola donna emoziona e incute rispetto, e forse proprio per questo gli operai etiopi che lavoravano nell'Afar le avevano dato il nome Denkenesh, che significa "sei meravigliosa".

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