istituto privato di ricerca + insegnamento + divulgazione scientifica = fondato a Palermo nel 1994

giovedì 2 giugno 2011

Votare SI al referendum contro il nucleare è una prescrizione medica


Il Ministro della Salute suppongo sappia pensare con la propria testa, ma non so se gli è concesso (dal ruolo istituzionale che interpreta) l’espressione del suo pensiero.
Suppongo tuttavia che i 300.000 medici italiani possano ancora fare, per buona parte, entrambe le cose. È ai medici che competono le prescrizioni cliniche.
Votare SI al referendum per il nucleare è una prescrizione medica.
La cui efficacia epidemiologica è sicuramente maggiore di qualsiasi attuale campagna di Medicina sociale preventiva, tipo quelle di vaccinazioni.

Dal punto di vista scientifico, poi - dopo la modifica apportata dalla Cassazione- sembra che l'abrogazione adesso interesserà qualunque progetto di ricerca in campo nucleare (provare, cioè, a "cancellare la tecnologia dell’atomo ed i suoi sviluppi futuri"). La qualcosa avrà probabilmente ripercussioni anche in vari altri campi industriali e tecnologici, persino in quelli correlati alla Medicina. Magari fosse così.
Sarebbe (finalmente) un'espressione di controllo popolare sugli investimenti e le direzioni di sviluppo nella ricerca scientifica.
Ci sono "ricercatori" che sono preoccupati per questo, corrono il rischio di trasferirsi all’estero o di cambiare i loro programmi di ricerca.
Direi che è un rischio che possiamo correre, un rischio sicuramente più “ragionevole” di quello nucleare.

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